Domare l’onda dell’Omnibus: affrontare con pragmatismo l’evoluzione della rendicontazione ESG

giugno 12, 2025 ESGeo

Un nuovo scenario per la rendicontazione di sostenibilità  

Il 26 febbraio 2025, la Commissione Europea ha presentato il primo pacchetto "Omnibus", una proposta legislativa volta a semplificare e razionalizzare il quadro normativo sulla rendicontazione di sostenibilità. Questo intervento mira a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese, in particolare le PMI, e a promuovere un approccio più proporzionato alla raccolta e comunicazione dei dati ESG. 

L’obiettivo dell’Omnibus è chiaro: semplificare senza smantellare. Rendere la rendicontazione sostenibile più accessibile, gestibile e coerente con la realtà operativa delle imprese europee, senza compromettere trasparenza e responsabilità. 

 

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Il via libera del Parlamento Europeo  

Il 1° aprile 2025, il Parlamento Europeo ha approvato la procedura d’urgenza per accelerare l’adozione del pacchetto Omnibus. Questo voto ha rappresentato un passaggio decisivo verso il cosiddetto "Stop-the-clock Directive", che prevede: 

  • Un rinvio di due anni per l’applicazione della CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) alle imprese appartenenti alle wave 2 e 3 (ovvero i soggetti obbligati a partire dal prossimo anno e le imprese extra-ue).  

  • Un rinvio di un anno per l’applicazione della CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) ad appannaggio grandi imprese. 

La conferma ufficiale è arrivata il 3 aprile 2025, con una larga maggioranza in Parlamento. Questo gesto ha segnato l’impegno dell’UE a fornire alle imprese un tempo adeguato per adattarsi alle nuove normative e per costruire processi solidi di raccolta e rendicontazione ESG. 

 

Le tre fasi dell’Omnibus: semplificazione, gradualità, pragmatismo  

Il pacchetto si articola in tre fasi fondamentali:

1. Stop the Clock

Congela temporaneamente l’obbligo di rendicontazione per una parte significativa delle imprese europee, posticipando l’entrata in vigore della CSRD per le wave 2 e 3. Questa sospensione rappresenta una finestra di opportunità per prepararsi con metodo.

🌊 Wave 1 – In vigore dal 2024
Aziende di interesse pubblico con oltre 1000 dipendenti (società quotate, banche, assicurazioni). Queste aziende stanno già pubblicando il report secondo gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards).

🌊 Wave 2 – Rinviata al 2028
Grandi aziende non quotate che soddisfano almeno due di questi criteri: 

  • più di 500 dipendenti;
  • più di 50 milioni di euro di Ricavi netti;
  • più di 25 milioni di euro di totale attivo in Stato Patrimoniale.

📆 Il primo report sarà pubblicato nel 2028 (riferito all’esercizio 2027).

🌊 Wave 3 – Rinviata al 2029
PMI quotate, con almeno due di questi criteri: 

  • più di 10 dipendenti;
  • più di 700 mila euro di ricavi netti;
  • più di 350 mila euro di totale attivo in stato patrimoniale.

📆 Il primo report sarà pubblicato nel 2029 (riferito all’esercizio 2028).


2. Meno CSRD

La Commissione propone un ridimensionamento dei requisiti, con: 

  • Eliminazione degli standard settoriali obbligatori 
  • Rimozione dell'obbligo di reasonable assurance 
  • Alleggerimento degli obblighi lungo la catena del valore 
  • Nuove soglie dimensionali e maggiore flessibilità per le PMI 


3. ESRS e Tassonomia semplificati

Gli ESRS vengono riallineati ad altre normative europee (es. CBAM, CSDDD) per evitare ridondanze e conflitti. Introduzione del framework VSME per le PMI non quotate, con standard volontari e meno onerosi, pensati per promuovere la gradualità senza rinunciare alla trasparenza. 

 

Le aziende non si fermano: il momentum ESG continua 

Nonostante il rallentamento normativo, molte imprese non si stanno fermando. Al contrario: stanno sfruttando questa finestra temporale per consolidare i propri processi, potenziare la raccolta dati, rafforzare i team di sostenibilità e ingaggiare in modo più maturo gli stakeholder.

La nostra esperienza con oltre 150 aziende conferma che la rendicontazione ESG non è solo compliance, ma uno strumento strategico di gestione del rischio e di creazione di valore.

 

Un approccio pragmatico per cavalcare l’onda 

Non è il momento della corsa, ma della costruzione solida di un nuovo assetto strategico. L’approccio consigliato si fonda su tre leve: 

  • Data Collection Agnostica  - Costruire un set di dati coerente con gli ESRS e compatibile con il framework VSME, che consenta flessibilità ed evoluzione progressiva.

  • Materialità ragionata  - Concentrarsi solo su ciò che conta davvero: applicare con rigore il principio della doppia materialità, ma giustificando le esclusioni (temi, indicatori, datapoint) con criteri solidi e trasparenti. Sopratutto non sovrastimare temi che non sono materiali, concentrandosi sugli impatti in relazione alla propria catena del valore.

  • Preparazione continua, senza fretta ma senza pausa   - Il rinvio è una pausa normativa, non operativa. È il momento giusto per finalizzare la governance ESG, coinvolgere i fornitori, formare il middle management e impostare il perimetro di rendicontazione. 

 

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Conclusioni: il tempo guadagnato è valore da investire 

Il pacchetto Omnibus, e in particolare l’approvazione rapida da parte del Parlamento, apre una nuova fase: meno pressione normativa immediata, più spazio per la qualità e la strategia. 
Le imprese più lungimiranti stanno già investendo in questa trasformazione. La sostenibilità non è solo un dovere: è un fattore di differenziazione, attrattività e resilienza. 

Come ha ricordato Mario Draghi: 

“Dobbiamo attuare pienamente la riduzione degli obblighi per le PMI”. 

Ma attuare non significa rallentare: significa fare meglio, con meno.

 

Il tuo viaggio verso la sostenibilità inizia qui!

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