Omnibus per le imprese e per la finanza
giugno 12, 2025 •ESGeo
Con l’approvazione dell’Atto Delegato Omnibus, l’Unione Europea ha introdotto una significativa revisione del percorso di attuazione della CSRD, con l’obiettivo di rendere la rendicontazione ESG più accessibile, proporzionata e focalizzata sulla qualità dei dati. L’iniziativa mira a semplificare gli obblighi per le imprese, in particolare per le PMI e le realtà non quotate, senza però rinunciare agli obiettivi di trasparenza e accountability. L’Omnibus prevede una proroga graduale per l’applicazione degli ESRS e introduce alleggerimenti per tutti i soggetti obbligati, soprattutto in relazione ai datapoint qualitativi e meno rilevanti, evitando che la sostenibilità si trasformi in un esercizio tecnico privo di impatto.
In questo scenario, lo standard volontario VSME elaborato da EFRAG diventa uno strumento strategico per le micro e piccole imprese, che potranno comunicare i propri progressi ESG con un approccio semplificato ma coerente con le esigenze del mercato e delle filiere produttive più strutturate.
Il VSME rappresenta anche un punto di riferimento per le grandi imprese e gli operatori finanziari che, nel rispetto del Regolamento SFDR, devono integrare i criteri ESG nei processi decisionali e hanno bisogno di dati chiari e verificabili da parte dei propri fornitori o clienti. L’effetto combinato di questi interventi normativi e operativi è duplice: da un lato, si alleggerisce il carico informativo per le aziende meno strutturate; dall’altro, si valorizza l’impegno di chi ha già intrapreso percorsi solidi di rendicontazione, valutazione della doppia materialità, mappatura dei rischi ESG e definizione di KPI strategici.
In un contesto culturale e politico segnato da un crescente scetticismo verso le politiche di sostenibilità – spesso accusate di essere troppo burocratiche o ideologiche – il nuovo approccio europeo punta a recuperare concretezza e fiducia. Paradossalmente, proprio l’aumento delle critiche verso l’“eccesso verde” sta spingendo molte imprese a rafforzare il proprio impegno in modo più autentico, centrato sugli impatti reali e sull’efficacia delle azioni intraprese.
La Banca Centrale Europea ha espresso di recente, tramite formale parere, preoccupazione per il rischio che un’eccessiva semplificazione possa compromettere la capacità del sistema finanziario di valutare correttamente i rischi ambientali e climatici, ma ha anche riconosciuto la necessità di garantire una rendicontazione ESG comprensibile, comparabile e realmente utile. In questo contesto si inserisce anche il dibattito sul ruolo degli advisor e dei revisori, i quali, pur perseguendo l’obiettivo della trasparenza, hanno in alcuni casi contribuito ad amplificare la complessità della rendicontazione, favorendo una moltiplicazione di indicatori poco materiali.
L’Omnibus invita invece a riportare la rendicontazione ESG al suo nucleo essenziale: fornire informazioni rilevanti, leggibili e collegate agli impatti concreti dell’attività aziendale. Per le imprese, questa fase rappresenta una concreta finestra di opportunità. Chi saprà coglierla potrà distinguersi nel mercato, rafforzare la propria reputazione, migliorare l’accesso a finanziamenti ESG-linked e consolidare i rapporti con stakeholder e partner strategici. Il VSME, in questo senso, può diventare un catalizzatore di trasparenza e coerenza nelle filiere, promuovendo un equilibrio tra semplicità e completezza. Le aziende che sceglieranno approcci pragmatici, orientati alla materialità e sostenuti da partner competenti, saranno le prime a beneficiare di una sostenibilità più matura, efficace e integrata nel business. In sintesi, la sostenibilità – liberata da eccessi formali – torna a essere ciò che realmente conta: una leva per creare valore, resilienza e fiducia.