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Domare l’onda dell’Omnibus: affrontare con pragmatismo l’evoluzione della rendicontazione ESG

Scritto da ESGeo | 12-giu-2025 7.35.35

Un nuovo scenario per la rendicontazione di sostenibilità  

Il 26 febbraio 2025, la Commissione Europea ha presentato il primo pacchetto "Omnibus", una proposta legislativa volta a semplificare e razionalizzare il quadro normativo sulla rendicontazione di sostenibilità. Questo intervento mira a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese, in particolare le PMI, e a promuovere un approccio più proporzionato alla raccolta e comunicazione dei dati ESG. 

L’obiettivo dell’Omnibus è chiaro: semplificare senza smantellare. Rendere la rendicontazione sostenibile più accessibile, gestibile e coerente con la realtà operativa delle imprese europee, senza compromettere trasparenza e responsabilità. 

 

 

Il via libera del Parlamento Europeo  

Il 1° aprile 2025, il Parlamento Europeo ha approvato la procedura d’urgenza per accelerare l’adozione del pacchetto Omnibus. Questo voto ha rappresentato un passaggio decisivo verso il cosiddetto "Stop-the-clock Directive", che prevede: 

  • Un rinvio di due anni per l’applicazione della CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) alle imprese appartenenti alle wave 2 e 3 (ovvero i soggetti obbligati a partire dal prossimo anno e le imprese extra-ue).  

  • Un rinvio di un anno per l’applicazione della CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) ad appannaggio grandi imprese. 

La conferma ufficiale è arrivata il 3 aprile 2025, con una larga maggioranza in Parlamento. Questo gesto ha segnato l’impegno dell’UE a fornire alle imprese un tempo adeguato per adattarsi alle nuove normative e per costruire processi solidi di raccolta e rendicontazione ESG. 

 

Le tre fasi dell’Omnibus: semplificazione, gradualità, pragmatismo  

Il pacchetto si articola in tre fasi fondamentali:

1. Stop the Clock

Congela temporaneamente l’obbligo di rendicontazione per una parte significativa delle imprese europee, posticipando l’entrata in vigore della CSRD per le wave 2 e 3. Questa sospensione rappresenta una finestra di opportunità per prepararsi con metodo.

🌊 Wave 1 – In vigore dal 2024
Aziende di interesse pubblico con oltre 1000 dipendenti (società quotate, banche, assicurazioni). Queste aziende stanno già pubblicando il report secondo gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards).

🌊 Wave 2 – Rinviata al 2028
Grandi aziende non quotate che soddisfano almeno due di questi criteri: 

  • più di 500 dipendenti;
  • più di 50 milioni di euro di Ricavi netti;
  • più di 25 milioni di euro di totale attivo in Stato Patrimoniale.

📆 Il primo report sarà pubblicato nel 2028 (riferito all’esercizio 2027).

🌊 Wave 3 – Rinviata al 2029
PMI quotate, con almeno due di questi criteri: 

  • più di 10 dipendenti;
  • più di 700 mila euro di ricavi netti;
  • più di 350 mila euro di totale attivo in stato patrimoniale.

📆 Il primo report sarà pubblicato nel 2029 (riferito all’esercizio 2028).


2. Meno CSRD

La Commissione propone un ridimensionamento dei requisiti, con: 

  • Eliminazione degli standard settoriali obbligatori 
  • Rimozione dell'obbligo di reasonable assurance 
  • Alleggerimento degli obblighi lungo la catena del valore 
  • Nuove soglie dimensionali e maggiore flessibilità per le PMI 


3. ESRS e Tassonomia semplificati

Gli ESRS vengono riallineati ad altre normative europee (es. CBAM, CSDDD) per evitare ridondanze e conflitti. Introduzione del framework VSME per le PMI non quotate, con standard volontari e meno onerosi, pensati per promuovere la gradualità senza rinunciare alla trasparenza. 

 

Le aziende non si fermano: il momentum ESG continua 

Nonostante il rallentamento normativo, molte imprese non si stanno fermando. Al contrario: stanno sfruttando questa finestra temporale per consolidare i propri processi, potenziare la raccolta dati, rafforzare i team di sostenibilità e ingaggiare in modo più maturo gli stakeholder.

La nostra esperienza con oltre 150 aziende conferma che la rendicontazione ESG non è solo compliance, ma uno strumento strategico di gestione del rischio e di creazione di valore.

 

Un approccio pragmatico per cavalcare l’onda 

Non è il momento della corsa, ma della costruzione solida di un nuovo assetto strategico. L’approccio consigliato si fonda su tre leve: 

  • Data Collection Agnostica  - Costruire un set di dati coerente con gli ESRS e compatibile con il framework VSME, che consenta flessibilità ed evoluzione progressiva.

  • Materialità ragionata  - Concentrarsi solo su ciò che conta davvero: applicare con rigore il principio della doppia materialità, ma giustificando le esclusioni (temi, indicatori, datapoint) con criteri solidi e trasparenti. Sopratutto non sovrastimare temi che non sono materiali, concentrandosi sugli impatti in relazione alla propria catena del valore.

  • Preparazione continua, senza fretta ma senza pausa   - Il rinvio è una pausa normativa, non operativa. È il momento giusto per finalizzare la governance ESG, coinvolgere i fornitori, formare il middle management e impostare il perimetro di rendicontazione. 

 


 

Conclusioni: il tempo guadagnato è valore da investire 

Il pacchetto Omnibus, e in particolare l’approvazione rapida da parte del Parlamento, apre una nuova fase: meno pressione normativa immediata, più spazio per la qualità e la strategia. 
Le imprese più lungimiranti stanno già investendo in questa trasformazione. La sostenibilità non è solo un dovere: è un fattore di differenziazione, attrattività e resilienza. 

Come ha ricordato Mario Draghi: 

“Dobbiamo attuare pienamente la riduzione degli obblighi per le PMI”. 

Ma attuare non significa rallentare: significa fare meglio, con meno.

 

Il tuo viaggio verso la sostenibilità inizia qui!